martedì, gennaio 15, 2008

Regola di S. Benedetto Capitolo XL - La misura del vino

Capitolo XL - La misura del vino

1. "Ciascuno ha da Dio il proprio dono, chi in un modo, chi in un altro"

2. ed è questo il motivo per cui fissiamo la quantità del vitto altrui con una certa perplessità.
3. Tuttavia, tenendo conto della cagionevole costituzione dei più gracili, crediamo che a tutti possa bastare un quarto di vino a testa.
4. Quanto ai fratelli che hanno ricevuto da Dio la forza di astenersene completamente, sappiano che ne riceveranno una particolare ricompensa.
5. Se però le esigenze locali o il lavoro o la calura estiva richiedessero una maggiore quantità, sia in facoltà del superiore concederla, badando sempre a evitare la sazietà e ancor più l'ubriachezza.
6. Per quanto si legga che il vino non è fatto per i monaci, siccome oggi non è facile convincerli di questo, mettiamoci almeno d'accordo sulla necessità di non bere fino alla sazietà, ma più moderatamente,
7. perché "il vino fa apostatare i saggi".
8. I monaci poi che risiedono in località nelle quali è impossibile procurarsi la suddetta misura, ma se ne trova solo una quantità molto minore o addirittura nulla, benedicano Dio e non mormorino:
9. è questo soprattutto che mi preme di raccomandare, che si guardino dalla mormorazione.

Ma in Latino è più chiaro.....

XL - De mensura potus

1. Unusquisque proprium habet donum ex Deo, alius sic, alius vero sic;
2. et ideo cum aliqua scrupulositate a nobis mensura victus aliorum constituitur.
3. Tamen infirmorum contuentes imbecillitatem, credimus heminam vini per singulos sufficere per diem.
4. Quibus autem donat Deus tolerantiam abstinentiae, propriam se habituros mercedem sciant.
5. Quod si aut loci necessitas vel labor aut ardor aestatis amplius poposcerit, in arbitrio prioris consistat, considerans in omnibus ne surrepat satietas aut ebrietas.
6. Licet legamus vinum omnino monachorum non esse, sed quia nostris temporibus id monachis persuaderi non potest, saltem vel hoc consentiamus ut non usque ad satietatem bibamus, sed parcius,
7. quia vinum apostatare facit etiam sapientes.
8. Ubi autem necessitas loci exposcit ut nec suprascripta mensura inveniri possit, sed multo minus aut ex toto nihil, benedicant Deum qui ibi habitant et non murmurent.
9. Hoc ante omnia admonentes ut absque murmurationibus sint.


Un esempio di come San Benedetto conoscesse i sui polli....
Per la quantità definita da un'emina, dovremmo telefonare a San Benedetto.
Con quel nome fra l'altro usato in seguito per gli aridi come grano o legumi, le variazioni sono notevoli.
E del resto è risaputo che la libbra Benedettina era di "Buon Peso" quindi....
Comunque in epoca romana era approssimativamente un quarto di litro.

Ho dimenticato di linkare la mia fonte....provvedo subito.

www.ora-et-labora.net

1 commento:

Anonimo ha detto...

Fantastico....